“Equilibrio dinamico”
“La cosa più importante in pubblicità è la novità, che crea desiderio. Non si può lanciare qualunque prodotto come se fosse una lozione, per questo bisogna creare un legame più profondo col prodotto: la nostalgia. È delicata, ma potente. ”
Associare la staticità ad un concetto di per sé dinamico come la pubblicità è un grande errore. Confondere il lancio di un prodotto con una mera descrizione di caratteristiche e possibilità equivale a tralasciare la bellezza del prodotto in sé. Perché il prodotto è bellezza, è forza, è potenza. Il prodotto è espressione di un concentrato di idee e di valori, che non si riducono ad uno sterile elenco di aggettivi muti.
Il prodotto parla e non si serve di parole perché non ne ha bisogno, sa esprimersi meglio di chiunque, soprattutto se a dargli voce e a dargli vita c’è qualcuno che sappia riconoscerne il calibro e che lo prenda a cuore, occupandosi di raccontarlo, non di descriverlo.
Il prodotto è altro da sé, è uno specchio in cui guardarsi per vedere il proprio riflesso. E, come tutti gli altri da sé, permette di instaurare un rapporto, che può essere più o meno profondo, a seconda di quelle che sono le aspettative che nutriamo nei suoi confronti. Magari è opportuno, da questo punto di vista, pensare che sia anche il prodotto stesso a nutrire, nei nostri confronti, determinate aspettative. Sono quelle che ci spronano a crescere e a farne una storia in fieri, sono le stesse che ci caricano di positività, di spinta verso l’alto.
Forse basta il principio della reciprocità per salire sulla giostra di cui parla Draper, che non è altro che quella della vita. La vita che, assieme al prodotto, ci fa rivivere quello che amiamo, immaginare quello che desideriamo, per poi lasciarci spiazzati, con i piedi per terra, fino al nostro punto di equilibrio dinamico.